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mercoledì 2 gennaio 2013

IRON MAIDEN - SOMEWHERE IN TIME

Iniziamo il blog con un post che riguarda un importantissimo album della storia del metal. Partiamo subito con le prime impressioni.
La prima volta che vidi questo CD, solo soletto su uno scaffale polveroso e inutilizzato da secoli e secoli, mi dissi in testa "cazzo, ma che copertina strafiga che è questa?". Non ci pensai su due volte e comprai subito quel CD. Non so cosa stuzzicò la mia vista, forse l'atmosfera futuristica che il disco produceva in me, o il soggetto che occupa l'intero primo piano con la sua espressione particolare. Dopo alcuni minuti di osservazione mi avvicinai alla cassa un po titubante, ma la reazione del negoziante mi diede un altra motivazione per comprarlo. Le sue esatte parole furono "cavolo, vai sul facile eh?"
Appena arrivai a casa misi il disco nello stereo e mi sedetti sullo sgabello vicino a me.
Partì Caugth Somewhere In Time ed io capii subito dell' importanza del disco. Il suono delle chitarre era molto futuristico, in stile con l'album. Mi aspettavo un inizio un po calmo (abituato ai Red Hot Chili Peppers o Ac/Dc) ma a sorpresa iniziò un riff che aveva poco da invidiare ai grandi gruppi metallari.
Dopo il brano pensai che nulla poteva essere più bello, ma parte Wasted Years ed io ci rimango malissimo. Quell'inizio di chitarra mi sembrava una genialata immane, e non solo, poi arrivò la batteria che creò un atmosfera nella stanza invidiabile.
 Dopo quel momento di puro godimento arriva Sea of Madness  che mi diede un a svegliata come si deve grazie a un riff con i controcazzi. Poi quando parte Bruce Dickinson alla voce inizai a saltare dappertutto urlando "ma che cazzo di CD ho preso porca puttana!".
Finisce la canzone ed io ero in uno stato bellissimo ma manco il tempo di riposarmi che arrivò Heaven Can Wait. Ancora oggi non ho parole per descrivere quella canzone che balza da un ritmo lento e leggero ad un tempo veloce e capace di darti una carica micidiale. Poi l'assolo... aaaaahhh l'assolo, un mix di puro godimento accompagnato dalla chitarra del mitico Dave Murray. Cazzo, se volete godere, ecco, l'assolo di questa canzone è proprio ciò che vi serve.
Le 3 tracce dopo: The Loneliness Of The Long Distance Runner, Stranger in a strange land e Deja vu non sono altro che un anticipo dell' ultima canzone, la mitica  Alexander the great.
Parte con un improvisazione di Dave Murray fenomenale, e quando entra il resto della band è goduria allo stato puro! Cazzo, anche ora che la ascolto non posso fare a meno di ballare. Un ritmo incalzante e una prova più che lodevole del grande Bruce. E quando parte lo special puoi anche andare a letto soddisfatto e stare bene per i prossimi 3 giorni.
Insomma, se siete indecisi sul prenderlo o no, il mio consiglio e si, prendetelo perchè è un CD fenomenal, e non sto scherzando, non ti stanchi mai di sentrilo.